Un podcast a cura di Flavio Giacchero per gli auguri natalizi della Chambra D'òc e degli sportelli linguistici.
https://www.spreaker.com/show/
Racconti e musiche sul Natale e sull'inverno delle minoranze linguistiche occitana, francoprovenzale e francese. Un viaggio sonoro e letterario, tributo al multilinguismo, alla biodiversità linguistica e culturale, alle lingue madri. Un percorso in due puntate che attraversa il Natale dalle narrazioni e dalle musiche di tradizione orale allo sguardo poetico e riflessivo di autori classici e di lingua minoritaria.
Una sigla festosa con suoni di cornamuse apre il podcast ma con la presenza di alcuni elementi di disturbo che dalla gioia e dalla speranza della ricorrenza del Natale non nascondono inquietudine e preoccupazione per una contemporaneità lacerata da guerre, corrosa da instabilità politica e sociale, logorata da povertà e soprusi. Un pensiero profondo non può che rivolgersi alle infanzie mancate, ai bambini e ai giovani che corrono per difendersi dalle bombe e tremono dalla paura, che soffrono la fame, che vivono nel degrado economico e sociale, che non vedono futuro. Natale e inverno sono soglie, passaggi, metafore del nascere e del rinascere. Ogni bambino avrebbe diritto a un felice Natale, a sentirsi protetto, a un futuro possibile.
Il podcast ha inizio in una periferia buia dove da una stufa una manciata di luce illumina un visino di neonato che solo un cenno di un suo sorriso fa nascere una speranza in un mondo in macerie, mentre incontra tre re magi oscuri. Dallo splendido racconto di Wolfgang Borchert, tradotto magistralmente da Peyre Anghilante, si passa a un'altra periferia e all'incontro con un altro bambino povero. Si tratta di un canto di Masino Anghilante, importante e storico compositore occitano, che ricorda come solo la pace, l'amore e l'onestà potranno salvare l'umanità. Si passa al francoprovenzale poetico del missionario viucese Francesco Milone, dei suoi versi su un Natale sotto la neve e lo sguardo su un povero passerotto raffreddolito che il suo canto regala a chiunque, per poi immergersi nella potente, immersiva e suggestiva polivocalità di un Noël, un canto di Natale del versante francoprovenzale francese, originario del Seicento, che racconta il Natale vissuto da una piccola comunità alpina. Dalla montagna in festa per la nascita divina si passa sul freddo Altipiano di Emilio Lussu, in queste dannate guerre che non hanno mai fine, per ritornare in un canto dei pastori di Argentera, nelle Valli occitane, e il loro tributo al divino nascituro. In francese è poi un'antica leggenda della veglia di Natale, il viaggio di un asino e un bue in compagnia di un contadino, un gallo e una capra. Si entra in seguito nell'antico rito delle veglie invernali nelle stalle con il canto di una Martina delle Valli di Lanzo per ascoltare, poco dopo, un'altra leggenda, una composizione della sportellista Teresa Geninatti Chiolero, che narra di come un uccellino senza nome sia diventato il pettirosso. Torna la neve e tornano le stalle ancora in un canto di Masino Anghilante in cui “i bambini dormono, la stalla è calda e la neve scende”. Dalla rassicurante quiete invernale di quella stalla a una tormenta incessante e una candela che brucia sul tavolo: sono la Notte d'inverno di Boris Pasternak, ancora in una splendida traduzione di Peyre Anghilante, una notte che ci avvicina alla fine della seconda puntata del podcast, che chiude con un canto tradizionale che annuncia la nascita: è nato! Annuncio che da e che vuole speranza.
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Podcast e sigla a cura di: Flavio Giacchero
Voci narranti: Dario Anghilante, Agnès Dijaux, Teresa Geninatti Chiolero, Flavio Giacchero
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